Il DESR promuove l’AMAP


La formula di impegno di acquisto AMAP (Associazioni per il Mantenimento dell’Agricoltura Paesana) consiste nella stipula di un accordo tra produttore e consumatore riguardante l’impegno di questi ultimi ad acquistare secondo i loro bisogni pagando anticipatamente. Il punto di arrivo, invece, senza darsi un orizzonte temporale definito, è la CSA (Comunità a Supporto dell’Agricoltura). In questo caso, produttori e consumatori si fondono in un’unità associativa per realizzare una vera e propria comunità di produzione e consumo.
In entrambi i casi, le decisioni relative alle produzioni e agli investimenti sono prese collegialmente attraverso l’assemblea dei soci che diventa l’organo di conduzione dell’impresa.

Dall’esperienza della CSA I Fontanini…
I proponenti hanno già condotto un’esperienza di CSA che per motivi di carattere tecnico (lontananza geografica del campo, sottovalutazione del lavoro in campo, mancanza di obiettivi chiari condivisi, ecc.) non è andata a buon fine; ecco perché oggi si è pensato di iniziare con una formula propedeutica all’impegno nella CSA. L’esperienza della CSA “I Fontanini” ha, comunque, permesso ai promotori della AMAP attuale di ragionare in termini di economia “scalare”, ovvero di arrivare per gradi alla costituzione di un progetto “forte” che cambi il paradigma di relazione tra le persone al fine di soddisfare i bisogni primari.

Fondamenti di AMAP “Terra Madre”
Il progetto attuale si appoggia a una cooperativa già esistente, Madre Terra, di emanazione Caritas. E’ composta da un gruppo già formato di lavoratori che provengono essenzialmente dal bacino degli utenti dei servizi “SPRAR” rivolti ai minori stranieri non accompagnati e da una specialista agronoma che si occupa della produzione. Il terreno di un ettaro e mezzo si trova a Rozzano presso la Cascina S.Alberto. E’ un appezzamento di terreno attualmente già coltivato in modalità biologica e piantumato nel perimetro anche con alberi da frutto e ospita il Luppoleto Sociale. La proprietà è del gruppo Cabassi ed è custodita da un fattore assunto dalla proprietà.

Valore aggiunto
Dal sito tuttogreen.it: “Gli agricoltori e i consumatori stringono un patto fondato sulla  qualità, sul rispetto dell’ambiente e sul giusto prezzo, costituendo delle associazioni dove i primi si impegnano a consegnare ogni settimana una cassetta di vari prodotti freschi, prevalentemente biologici, mentre i secondi pagano anticipatamente e provvedono alla distribuzione. Nelle AMAP, infatti, i produttori e i consumatori concordano i prodotti da coltivare, i costi e le modalità di distribuzione…”
L’esperienza AMAP permette ai proponenti e ai futuri fruitori di consolidare la consapevolezza di ciò che si mangia e a come si produce. Il progetto AMAP tenta di scardinare le logiche del Mercato cambiando il paradigma di consumo e permettendo ai soci di riappropriarsi delle dinamiche di produzione.
Le modalità di coltivazione sono da intendersi “partecipative” nel senso che al netto delle varietà stagionali e ai bisogni dei soci e della comunità che ne usufruisce, è prassi consolidata decidere insieme cosa coltivare.

La produzione condivisa contribuisce a modificare la propensione al consumo che viene elaborato in un’ottica di attenzione al problema del cambio climatico (Global Change). Ciò vuol dire che l’alveo del progetto si espande aumentando la percezione del “che fare” rispetto ai comportamenti quotidiani del consumatore.
Il progetto AMAP ha l’obiettivo di rimettere al centro degli interessi di relazione la produzione primaria. Questo permette ai territori di concentrarsi sul fabbisogno alimentare come punto di ripartenza per sostanziare il concetto di comunità; ogni comunità ha la necessità di costituire una identità collettiva attraverso un elemento unificante che può essere rappresentato dal recupero della pratica del lavoro della terra.

Solidarietà
Il progetto si propone anche di alimentare il progetto della cosiddetta “cassetta sospesa”, ovvero il contributo che settimanalmente già oggi viene erogato attraverso il mercatino del sabato, alla cascina Linterno. Una quota di produzione potrà, secondo le decisioni dell’assemblea, essere dedicata alla distribuzione solidale di ortaggi biologici e di sicura provenienza.

La pratica
AMAP collabora con Coop Terra Madre da autunno 2019 e alcune persone della comunità DESR hanno iniziato a usufruire dei prodotti della terra. Fin dai primi di novembre si sono potuti assaggiare i prodotti che già il campo ospitava, melanzane, cavolo nero e i trasformati dell’orto come passata di pomodoro, zucchine sott’olio, ecc.
Con l’aiuto dei lavoratori della fabbrica recuperata Rimaflow si sono nel frattempo installati due tunnel da 50 Mt per 8 ed è iniziato il notevole contributo da parte di Antonio Corbari (Agronomo, Presidente di AIAB), che settimanalmente è presente in campo con Martina, coordinatrice della cooperativa Terra Madre, assieme ai ragazzi di una comunità di prima accoglienza, stabilmente occupati.
Il progetto è stato condiviso da Terra Madre, in merito alla produzione agricola, per le stagioni orticole di primavera fino a fine anno ma, a causa delle restrizioni alla mobilità dettate dalle misure di contenimento della Pandemia di COVID-19, non è stato possibile organizzare una squadra di volontari, nello spirito dell’AMAP, per aiutare la prima fase del lavoro annuale: la piantumazione degli ortaggi. Questo lavoro è stato delegato ai terzisti.

Attualmente sono in distribuzione gli ortaggi primaverili di ottima qualità, provati e gustati!

Per aderire
Per aderire al progetto occorrere prendere contatti attraverso questo sito e versare il contributo per almeno un trimestre, ma con l’impegno di acquisto per l’intero anno colturale all’IBAN seguente:
DESR: IT79C0359901899050188548592
I soci in prova, invece, verseranno dopo le consegne 10 euro a cassetta più eventuale trasporto.