La storia dell’Azienda Agricola Isola Maria Al Testone e la sua evoluzione

Maggio 2020
Con piacere scrivo qualcosa per il Desr del Parco Agricolo Sud Milano. In questi mesi di tragica esperienza dell’emergenza sanitaria indotta dal diffondersi del Covid 21, l’economia solidale ha giocato un ruolo importante per la nostra comunità.
Aziende di agricoltura periurbana hanno, in questi 11 anni dalla nascita del Desr, realizzato percorsi importanti di conversione all’agricoltura biologica creando sinergie e alleanze tra loro e i cittadini.
Cascina Isola Maria ha raccolto la sfida e ringrazia il mondo dei Gas per il supporto e il sostegno che ha sempre avuto , con la consapevolezza che sia fondamentale coltivare i rapporti e impegnarsi ad alimentare il dialogo e il confronto .
Il 2020 si è aperto per noi con grandi cambiamenti ragionati nell’arco di circa due anni con, da parte mia, ripensamenti e dubbi e poi certezze. Ho provato a raccontarli, pensando che tanti di noi si trovino a un certo punto della vita di fronte alla scelta della consegna del proprio lavoro a qualcuno che potrà valorizzarlo.
Quarant’anni di lavoro da quando, con Dario, abbiamo deciso di avviare l’azienda che mio papà aveva avuto la fiducia di lasciarci in gestione.
Dalla tesi di gruppo in Val di Scalve, come altri studenti della Facoltà di agraria che avevano avuto il coraggio di dar vita ad alcune cooperative, entrammo nel mondo agricolo con tante aspettative e molte difficoltà.
Noi ci provammo da soli e con l’aiuto di tanti collaboratori arrivammo poi a una situazione stabile, una piccola azienda familiare nel nascente Parco Agricolo Sud Milano .
Le vacche sono state coloro che sempre pazientemente ci hanno dato la possibilità di esistere, di dare reddito alla famiglia, a un dipendente fisso ad altri collaboratori tra cui da due anni anche ad Anabel, la compagna di Andrea da cui è nata la nostra splendida nipotina, Ayla.
Essere diventati nonni mi ha fatto capire che dovevo dar retta a Dario, gli anni passano, arriva l’età della pensione e di nuovi cambiamenti .
Guardavo le vacche, stavo sveglia alla notte, pensavo che forse uno dei figli ci avrebbe dato una mano, non avevo la lucidità di pensare che altre strade si sarebbero aperte al di là del ricambio generazionale all’interno della propria famiglia .
I nostri figli hanno fatto scelte importanti, Andrea ha aperto con il suo amico Alberto , Birra del Parco, Simone valorizza la sua vena artistica in tre lavori e Giulio lavora benissimo come scenografo e attrezzista nel mondo cinematografico e teatrale.
Dario ha capito che avremmo potuto non disperdere la nostra esperienza e così pian piano abbiamo pensato di costruire una nuova opportunità di lavoro insieme a due giovani agricoltori, Paolo ed Elia Sguinzi .
Appassionati, gentili e preparati ci hanno aiutato in questi ultimi anni nei lavori in campagna e poi sono riusciti ad affittare una cascina a Bareggio, l’azienda degli eredi Vismara.
Attraverso la coltivazione biologica dei campi si è fatta strada l’idea di accorpare la nostra azienda a una parte della loro, messa in conversione, e ridare vita alla stalla che era in gran parte rimasta vuota.
Così, a fine dicembre, abbiamo costituito una nuova società il cui nome vuol dare continuità all’azienda Isola Maria, così come l’avete conosciuta, che nella sua parte produttiva zootecnica si trasferisce a Bareggio nella località dove esiste un fontanile che si chiama Testone .
Le campagne sono nel Parco Agricolo Sud Milano nell’area protetta del fontanile Nuovo di Bareggio .
Le vacche verranno trasferite e munte là, da noi rimarrà una parte del giovane bestiame .
Proseguiremo a produrre latte e fieno biologico coltivando gran parte dei terreni a foraggi da affienare.
Con Paolo ed Elia abbiamo scoperto anche un’altra passione in comune, il cavallo da lavoro e il primo giro nelle loro campagne lo abbiamo fatto in carrozza !!!!!
Una scelta non semplice ma che avvia una collaborazione tra giovani e anziani mettendo in comune i diversi saperi, le aspettative e le speranze di contribuire al mantenimento dell’agricoltura nel nostro territorio.
L’emergenza sanitaria e le restrizioni messe in atto hanno rallentato il progetto del trasferimento degli animali ma già da Gennaio 2020 operiamo come Società Isola Maria Al Testone.
Abbiamo avuto problemi nel conferimento del latte essendo dovuti uscire dal Consorzio piemontese a cui lo vendevamo e nei primi cinque mesi non siamo riusciti a farci retribuire il prezzo del biologico.
Da giugno entreremo nella Cooperativa Santangiolina.
Continueremo a produrre i formaggi e yogurt con il Caseificio Casari di Cassolnovo.

30 Aprile 2016
RIFLESSIONI PER GLI ALLEVATORI A SEI ANNI DELLA CONVERSIONE BIOLOGICA
Oggi ho riletto quanto scritto nel 2012, a due anni dalla conversione. La situazione del settore zootecnico da latte versa ancora in grave difficoltà per le aziende convenzionali e quanto scritto allora è sempre più attuale.
Il prezzo del latte biologico è ancora sui 48 centesimi al litro più Iva ma il convenzionale registra un prezzo in caduta libera, le quote latte sono state abolite e chi credeva di poter produrre liberamente si ritrova in grave difficoltà.
Alcune considerazioni sulla zootecnia biologica da latte possono forse essere utili alla luce anche delle buone notizie che vedono crescere con continuità il consumo e la richiesta di prodotti biologici.
La nostra azienda procede con soddisfazione, le siepi sono cresciute, la terra sembra sempre più fertile, le erbe spontanee si sono ridotte sempre di più, le rotazioni colturali funzionano e la resa in foraggi è cresciuta .
Con pazienza e rispettando i tempi della natura, il principale ostacolo che spaventa gli agricoltori e li omologa a coltivare in modo standardizzato, la lotta alle infestanti a noi sembra non creare più problemi .
E’ vero che instaurando le rotazioni colturali la produzione foraggera progressivamente aumenta e con essa la biodiversià e la salute della mandria .
La diminuzione della produzione di latte che si era verificata nei primi tre anni si è man mano ridotta e negli ultimi 4 mesi, dal dicembre 2015 all’aprile 2016, le nostre vacche hanno prodotto circa 29 litri di media al giorno .
Questo è per noi un risultato davvero importante perchè può essere da stimolo al cambiamento per altre aziende zootecniche .
Alcuni dati del 2015: vacche controllate 56; produzione mungitura eff. G.G 306 Kg.8.283 gr.3,75 pr.3,05; periodo parto concepimento G.G. 148; inseminaz. 1,8 media tasso % gravid.PR 21,2; età al parto A 4 M 1 età al parto primipare A2 M3.
Nella selezione genetica, che vede le primipare punteggiate con una media di 81,5, cerchiamo di scegliere tori che diano animali con taglia più ridotta, che si adattano meglio alla stabulazione in cuccetta, continuando a selezionare per mammella ed arti.
Meno attenzione all’incremento della produzione di latte maggiore in quello della proteina e longevità.
Costi sanitari: l’incidenza costo ottimale/q latte prodotto dei medicinali degli ultimi tre anni è di euro 0,7, equivalente a circa la metà del costo aziendale medio delle aziende che usano il nostro programma Sata Eco, che è di euro 1,21.
considerando che una buona parte del costo è rappresentato dall’unica vaccinazione che facciamo, per l’IBR, l’uso dei medicinali si è veramente ridotto al minimo e questo fa si che quando l’animale singolo necessita di un farmaco risponda subito al trattamento.
Abbiamo allungato il tempo della prima fecondazione intervenendo dagli 80 giorni dopo il parto, rispettando i tempi naturali della vacca e il tasso di gravidanza in alcuni mesi all’anno raggiunge il 23 % non usando, come il disciplinare del biologico richiede, alcun tipo di trattamento ormonale.
Le vacche partoriscono con molta più facilità e i problemi del post-parto sono quasi inesistenti .
Certamente ci sono ancora margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la percentuale di proteina del latte che soprattutto d’estate è molto basso, ma ormai abbiamo capito che il fattore limitante è la produzione foraggera non la capacità produttiva della razza che viene alimentata in gran parte con foraggi alternativi al mais.
La razione cambia a seconda degli alimenti prodotti e viene integrata con un mangime pellettato e un nucleo proteico della ditta Fanin; non usiamo farina di mais ma solamente di orzo o frumento, pisello e favino a seconda dei diversi periodi dell’anno .
Usiamo insilati di loietto-trifoglio, sorgo monosfalcio, medica e frumento consociato a pisello, fieno di medica e prati polifiti .
Viene traseminato il trifoglio nell’orzo o nel frumento da granella e sfalciato il ricaccio .
La nostra principale attenzione è che il suolo venga sempre coperto da una coltura e, là dove è possibile, anche al momento della trebbiatura una nuova coltivazione sia presente sul campo .
Questa pratica limita la crescita delle erbe infestanti e in questo senso è importante fare in modo che esse non vadano a seme, intervenendo tempestivamente con l’eventuale trinciatura dei residui di coltivazione.
Usiamo solamente liquami e letame integrando la sostanza organica con sovesci di leguminose, in realtà sono proprio le aziende zootecniche che riequilibrando il rapporto tra capi allevati e superficie coltivata permettono di mantenere la fertilità della terra arricchendola con le giuste rotazioni e l’apporto di colture con un apparato radicale ben sviluppato e miglioratore della struttura del terreno.
Tutto ci sembra più facile di una volta ma soprattutto più gratificante e anche remunerativo .
Dall’esperienza accumulata in questi anni possiamo affermare che proprio nelle aziende zootecniche l’agricoltura biologica esprime tutta la sua potenzialità e, per riequilibrare il settore del latte, bisognerebbe ripartire dal carico animale sulla superficie coltivata. Un concetto semplice ma fondamentale per rispettare l’ambiente, la natura e affrontare con intelligenza i problemi dati dai cambiamenti climatici.

Renata Lovati