PROGETTO RISO RESILIENTE 2

Il progetto Riso Resiliente 2, svolto nel biennio 2021-2022, ha coinvolto 5 aziende: Cascine Orsine a Bereguardo, Terre di Lomellina a Candia Lomellina, Società agricola Del Parco (Marco Cuneo) ad Abbiategrasso, Azienda agricola Una Garlanda a Rovasenda e Cascina Caremma a Besate. Il progetto si è concentrato sui miscugli di riso.
Nel 2019 Rete Semi Rurali ha ricevuto dall’IRRI (la banca mondiale del seme di riso) 216 accessioni, seminando un campo catalogo che è stato visitato da agricoltori, tecnici ed esperti, i quali hanno individuato le piante più interessanti. Queste sono state suddivise nelle tre categorie merceologiche e sono state mescolate dando origine a tre miscugli: Mix Tondi, Mix Medi e Mix Lunghi A. Queste miscele sono state coltivate in parcelle a confronto con due varietà che l’azienda è solita coltivare e conosce bene come ad esempio il carnaroli, il volano o l’arborio. Alcuni studi preliminari ci portano a ipotizzare il fatto che le miscele possano avere una maggior capacità di rispondere ai cambiamenti climatici e di adattarsi alle aziende biologiche in modo specifico (quindi aumentare la biodiversità in campo), permettendo all’agricoltore di avere una produzione costante nel tempo.

La sperimentazione è stata fortemente influenzata dalla siccità, tanto da perdere l’intera prova sia nell’azienda di Rosalia Caimoduc, che in quella di Marco Cuneo. Questo ci porta a dire che un biennio non è sufficiente per elaborare i dati e trarne conclusioni.

Per quel che riguarda il post raccolta, invece, abbiamo fatto delle prove di lavorazione che sono risultate soddisfacenti. Possiamo quindi dire che una miscela appartenente alla stessa categoria merceologica può essere lavorata in riseria, anche se i chicchi non sono tutti uguali.

Ci siamo posti anche il problema della cottura e del gradimento. Abbiamo organizzato un panel test con gli agricoltori e uno con il Gas del DESR, valutando la consistenza e la collosità dei campioni. Il riso sembrava essere gradito. Abbiamo fatto una prova di gradimento coinvolgendo un cuoco e preparando un risotto vegano alla zucca con il Mix Medi e un risotto vegano alle ortiche con il Mix Lunghi. Il risotto è piaciuto molto, anche se il cuoco ci ha avvertito del fatto che queste miscele utilizzate per servizio di catering non tengono a lungo la cottura.

Abbiamo quindi pensato di sottoporre a un test di gradimento la cittadinanza consegnando ai GAS pacchetti da mezzo chilo di mix medi lavorato semintegrale. Sull’etichetta abbiamo stampato un QRcode tramite il quale la persona può collegarsi a un breve questionario online. I risultati che stiamo ricevendo sono molto incoraggianti. Raccoglieremo i dati fino ad Aprile e poi i dati verranno pubblicati sul sito di Rete Semi Rurali.

Il futuro quindi ci porta a proseguire su questa strada continuando a raccogliere dati,  aumentando la superficie in coltivazione per avere maggiore quantità di prodotto disponibile e  produrre semente a disposizione degli agricoltori che vogliono testare questo materiale nelle proprie risaie.

L’incognita rimane la disponibilità di acqua irrigua che porterà a una riduzione degli ettari coltivati a riso e a un probabile cambiamento delle tecniche colturali passando dalla sommersione all’irrigazione turnata.

Le miscele dovrebbero essere in grado di rispondere ai cambiamenti climatici e anche alla siccità, ma a fianco delle innovazioni partecipative in agricoltura e necessario intervenire con lungimiranza applicando soluzioni che tutelino la biodiversità agricola e naturale. Ci auguriamo che la politica e i consorzi irrigui si attivino in tale direzione.

Daniela Ponzini
Rete Semi Rurali